I primi sintomi di scarsa o cattiva ossigenazione sanguigna è rappresentato dalla stanchezza cronica, accompagnata da dolori muscolari, scarsa capacità di concentrazione e perdita della memoria. L'integratore giusto, che dà una mano a sangue e cervello è il ginkgo biloba, utilizzata per prevenire l’invecchiamento fisico e soprattutto cerebrale. L’estratto delle foglie di ginkgo biloba è ricco di antiossidanti, come flavonoidi, terpeni, vitamina C e carotenoidi, che liberano i tessuti (anche quelli sanguigni) dalle tossine e ne migliorano l’ossigenazione.
Gli antiossidanti di questa pianta ringiovaniscono il plasma, rinforzano i vasi e ripuliscono il sangue dai radicali liberi. Proteggono le pareti dei vasi (soprattutto le piccole arterie) li rendono più capaci di adattarsi e di riparare i danni dell’invecchiamento. Inoltre, inibiscono l’aggregazione delle piastrine nel sangue, favorendo il flusso sanguigno ed evitando la formazione di pericolosi trombi. Quindi il ginkgo biloba non è solo un ottimo energetico e ricostituente, ma è utilizzate anche nel trattamento della malattia di Alzheimer, per migliorare le funzioni cognitive nell'insufficienza cerebrovascolare, per i disturbi della circolazione periferica e nei soggetti affetti da calo della memoria.
La dose di ginkgo biloba consigliata è di 2 capsule al giorno, per cicli di 1-2 mesi interrotti da 20 giorni di pausa.